Vivere a Firenze nel Rinascimento significava vivere in un momento glorioso ed irripetibile della storia. Nel 1400 e 1500 a Firenze vi è una combinazione magica, che mai più si ripeterà: una famiglia ricchissima, i Medici, che investe molte risorse nell’abbellimento della città e tantissimi talentuosi ingegni che trasformano la città in un centro di innovazione e prosperità che attraeva artisti, intellettuali e commercianti da ogni parte d’Italia e d’Europa.
Firenze era una piccola città che contava circa 50.000 persone nella quale nascono e si concentrano il genio di Brunelleschi, Donatello, Masaccio, Michelangelo, Leonardo da Vinci e Raffaello, solo per nominarne alcuni.
Esplorare la vita quotidiana in questa città significa gettare uno sguardo su un periodo ricco di contrasti, dalle magnifiche dimore dei ricchi mercanti alle strette e affollate strade delle classi meno abbienti.
Dove si viveva a Firenze nel il Rinascimento?
Cosimo de Medici detto il Vecchio inventa il primo palazzo di città.
Egli costruisce una nuovo tipo di casa che cambiando il concetto di abitazione. Palazzo Medici è il primo palazzo che si sviluppa orizzontalmente. In questo modo si comunica la mondo che i nuovi ricchi devono avere case grandi (leggi larghe). Avere metri quadrati da quel momento in poi sarà indice di ricchezza, potere e prestigio.
I palazzi di Firenze erano dunque grandiosi e magnifici, avevano facciate sontuose ma sempre molto sobrie poiché la ricchezza era visibile all’interno con affreschi e sculture di rinomati artisti dell’epoca. Palazzo Medici aveva nel cortile la Giuditta e Oloferne e il David di Donatello e la cappella dei Magi era stata decorata da Benozzo Gozzoli, il miglior allievo del Beato Angelico e erano arredati con opere d’arte preziose, mobili elaborati e tessuti finemente lavorati.
Questo tipo di palazzi disponevano di un pozzo privato per l’acqua e soprattutto di camini nelle stanze principali e quindi erano riscaldati anche perchè spesso alle pareti vi erano dei bellissimi arazzi che contribuivano ad isolare le stanze
Qual era la condizione della donna a Firenze durante il Rinascimento?
Le donne durante il Rinascimento avevano un ruolo subalterno. Erano cioè prima figlie, poi mogli e poi madri. Non avevano quindi indipendenza economica e dipendevano in tutto e per tutto dall’uomo a capo della famiglia.
Quando erano figlie, il padre decideva se si sarebbero sposate e chi sarebbe stato il loro sposo oppure se sarebbero diventate delle suore. La decisione che il padre doveva prendere non era semplice perchè sposare una figlia significava creare alleanze con un’altra famiglia e questo sul piano sociale e politico era fondamentale per aumentare l’importanza della famiglia. Però questo significava anche pagare una dote e, quanto più importante lo sposo, tanto più grande doveva essere la dote.
| Dote Nel Rinascimento, la dote era una somma di denaro, beni o proprietà che la famiglia della sposa offriva (leggi pagava) alla famiglia dello sposo al momento del matrimonio. Questo contributo finanziario era considerato essenziale per garantire la sicurezza economica della coppia e rappresentava una dimostrazione di status sociale e rispetto. La dote poteva includere gioielli, terre, mobili e altre proprietà di valore. Il suo valore variava in base al ceto sociale e alla situazione economica delle famiglie coinvolte, ma spesso rifletteva la ricchezza e l’influenza della famiglia della sposa. |
Quando le donne divenatavano mogli il loro potere dipendeva dalla fiducia che ricevevano dal marito e anche da quanti figli (soprattutto maschi) avevano dato alla nuova famiglia.
Quindi ingenerale le donne si occupavano della famiglia e dei figli. Tuttavia, alcune donne fiorentine influenti hanno avuto un impatto significativo sulla vita culturale e politica della città. Donne come Lucrezia Tornabuoni de’ Medici, moglie di Piero de’ Medici (detto il Gottoso) e madre di Lorenzo il Magnifico, erano figure di spicco nella società fiorentina, influenzando indirettamente gli eventi politici e culturali attraverso la loro influenza nelle cerchie di potere. Cosimo il Vecchio chiama sua nuora Lucrezia “l’unico uomo della famiglia” riferendosi alla famiglia del figlio!
Come si mangia a Firenze nel Rinascimento?
La cucina fiorentina era in generale caratterizzata da alimenti molto semplici.
Per i ricchi si basava soprattutto sulla carne (infatti moltissimi ricchi soffrivano di gotta) che era generalmente molto speziata nel tentativo di mantenerla a lungo dato che era l’unico sistema di conservarla (non c’erano ancora i frigoriferi!).
Le famiglie più povere si affidavano invece a una dieta più semplice basata principalmente su legumi e verdura oppure sulle interiora e parti meno pregiate degli animali. Non a caso i piatti più tradizionali fiorentini sono il lampredotto, la ribollita e l’acqua cotta (minestra di verdura con il pane).
Qual era l’età media a a Firenze nel Rinascimento?
L’età media delle persone a Firenze nel Rinascimento variava considerevolmente a seconda delle condizioni socio-economiche e sanitarie. Tuttavia, l’età media complessiva potrebbe essere stata intorno ai 30-40 anni.
Qual è il livello di istruzione a Firenze nel Rinascimento?
Il livello di scolarizzazione a Firenze nel Rinascimento (e per essere onesti anche nel medioevo) era sorprendentemente alto.
Possiamo dire che esisteva un sistema generalizzato di istruzione.
C’erano le scuole di abaco pensate per i figli dei mercanti dove si insegnava a leggere, a scrivere e fare di conto in modo pratico. Solo quello che era necessario per il commercio.
C’erano però anche rinomate scuole umanistiche e università dove venivano insegnate le materie del trivio e quadrivio.
Il trivio comprendeva tre discipline principali:
- Grammatica: Lo studio della struttura e dell’uso corretto della lingua latina. Includeva anche la letteratura latina
- Retorica: L’arte della persuasione e della comunicazione efficace, sia nella scrittura che nell’oratoria.
- Dialettica o logica: Lo studio del ragionamento valido e della formulazione degli argomenti.
Il quadrivio, invece, comprendeva quattro discipline:
- Aritmetica: Lo studio dei numeri e delle operazioni matematiche di base.
- Geometria: Lo studio delle forme geometriche e delle loro proprietà.
- Musica: Lo studio della teoria musicale, compreso il sistema delle note e dell’armonia.
- Astronomia: Lo studio dei corpi celesti e dei movimenti astrali.
Queste discipline formavano le basi per lo studio di materie più avanzate come la filosofia, la teologia, la medicina e la legge.
Quali erano le famiglie più importanti a Firenze nel Rinascimento?
Le persone più ricche e importanti di Firenze durante il Rinascimento erano i banchieri ed i mercanti.
Fra tutti, la famiglia più importante è quella dei Medici, che riesce a governare la città (con alti e bassi) dal 1434, quando Firenze ufficialmente era ancora una Repubblica al 1743 quando muore l’ultima discendente della famiglia : Anna Maria Luisa dei Medici.
Il potere apparteneva dunque ai Medici e a quelli con i quali loro sceglievano di allearsi e quindi sposarsi, fra gli altri i Tornabuoni, i Rucellai, i Pazzi e i Soderini.
Il merito maggiore dei Medici fu di finanziare con il denaro della loro banca le arti e le lettere, sostenendo artisti come Michelangelo, Leonardo da Vinci e Botticelli ed intellettuali come Pico della Mirandola e Marsilio Ficino.
Vivere a Firenze nel Rinascimento doveva essere splendido.
Immaginate solamente di essere in Piazza Signoria in una mattina di settembre del 1504.
Michelangelo sta svelando il suo David, mentre Leonardo da Vinci attratto dalla confusione, va a vedere che cosa succede e lascia il quadro sul quale sta dipingendo la Gioconda e di lì a poco arriverà anche Raffello, attirato da tanta genialità.
I 3 più grandi artisti di tutti i tutti i tempi insieme nello stesso spazio e nello stesso tempo: a Firenze nel Rinascimento!




